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Un percorso a ostacoli per chiunque, ma soprattutto per i turisti con trolley a rotelle al seguito, per le persone in sedia a rotelle, per i genitori con le carrozzine
Scivoli per persone disabili rotti o direttamente inesistenti intorno al Vaticano. I residenti, ma soprattutto i turisti che si ritrovano a passeggiare sui marciapiedi della zona, devono affrontare diversi pericoli. Le barriere architettoniche prima di tutto, viste le condizioni delle rampe sulla strada che porta in piazza San Pietro, come quella che si trova in via della Conciliazione, all’incrocio con via dell’Ospedale. Ma anche i tombini sporgenti e le buche tra i sampietrini, per esempio all’intersezione tra Borgo Pio e via del Mascherino.
Gli arredi urbani sono divelti e, nel migliore dei casi, circondati dalle solite reti pollaio arancioni, tipo all’incrocio tra via della Conciliazione e via dei Cavalieri del Santo Sepolcro.Un percorso a ostacoli per chiunque, ma a maggior ragione per i turisti con trolley a rotelle al seguito, per le persone in sedia a rotelle, per i genitori con le carrozzine. «Si fa molta fatica», ammette Giacomo Di Napoli, fondatore di Netoip, provider di servizi internet, mentre spinge suo figlio sul passeggino tra i dislivelli del marciapiede di borgo Sant’Angelo, poco distante dalla basilica di San Pietro. Nel tratto compreso tra via della Traspontina e piazza Pia il passaggio pedonale è disseminato di rifiuti, rattoppi di asfalto e avvallamenti.
Di Napoli viene da Ancona, è in vacanza con la famiglia da giovedì scorso e, in vista della ripartenza prevista per ieri pomeriggio, fa un bilancio della visita: «I sampietrini sono una grande sfida, specialmente nei punti in cui non sono livellati. Però fanno parte della storia di questa città, quindi capisco che si vogliano mantenere. Invece andrebbe risolto seriamente il problema delle buche, perché anche quando vengono tappate, si creano dossi altrettanto fastidiosi». Aggiunge sua moglie, Ilde Romeo, mentre trascina un grande trolley e con l’altra mano tiene la primogenita: «Ho notato che le barriere architettoniche in Centro sono tantissime».
Poi specifica: «Forse la più grave è la mancanza delle rampe nella maggior parte dei marciapiedi. Quando ci sono, invece, spesso sono danneggiate. Io con la valigia o la carrozzina faccio fatica, ma per una persona disabile è un problema molto più imponente». Si fa la gincana tra i marciapiedi sterrati in via Giovanni Vitelleschi, ma in via dei Corridori è il caos: metà passaggio pedonale è transennato, l’altra metà è occupata dai cestini. E le persone passano per la strada. A Borgo Pio, invece delle reti arancioni, per evidenziare i pericoli i commercianti usano la fantasia: all’incrocio con vicolo d’Orfeo un ristorante ha piazzato il tavolo con il menù su un parapedonale divelto.
«Non benissimo, ma neanche malissimo: eravamo pronte al peggio», è il commento al weekend lungo appena trascorso a Roma da parte di due sorelle napoletane, in fila per visitare Castel Sant’Angelo. «Non abbiamo avuto problemi – dice Teresa Granata, 30 anni, tecnica nel reparto di Radiologia di un ospedale – ma è un peccato vedere che le riparazioni, quando vengono fatte, sono un po’ “alla buona” e contribuiscono a creare maggiori dislivelli sui marciapiedi». Fa notare invece Francesca, 29 anni, ostetrica: «Abbiamo soggiornato vicino alla metro Cornelia ed è stato paradossale constatare che i marciapiedi sono messi meglio in zone più periferiche rispetto al Centro storico».
Lo sa bene Enza Moschetto, 75 anni, professoressa di Lettere residente a Borgo Pio: «I marciapiedi sono pieni di buche e sampietrini rotti, alla mia età anche una passeggiata è difficile in queste condizioni. Dovrebbero essere rifatti e non solo qui: pochi anni fa sono inciampata vicino alla stazione Termini e cadendo mi sono rotta il polso». Conclude infine con una citazione dalla Divina Commedia di Dante, definendo una «lunga promessa con l’attender corto» gli impegni presi in campagna elettorale e «puntualmente disattesi dal Campidoglio
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