Le scale rendono inaccessibili le sepolture del primo piano: «Perché non mettono un ascensore?»
«Ora che sono finita in carrozzina non posso più andare a trovare mia madre». Lo sfogo di una 50enne disabile, ieri nell’ufficio del sindacato Fisi di Gianfranco Bignamini, solleva un problema per nulla isolato, al cimitero di Codogno. Chi ha un parente nei loculi al primo piano e fatica a camminare, o peggio è costretto in sedia a rotelle, non può recarsi alla tomba del proprio caro. Con situazioni strazianti, riportate ieri dalla codognese Giulia Bassanini, 84 anni, ex infermiera: «Volevo scrivere al sindaco – confida -. Vedo della povera gente che fa fatica a salire le scale e si ferma giù in basso a pregare perché non riesce ad andare su. E mi spiace, mi spiace». Percorrendo il cimitero in una mattinata qualunque, non si può fare a meno di notare quante persone anziane si sorreggono con il bastone. Non tutti hanno un parente nei loculi al piano rialzato, certo, ma per tanti il problema è reale. Non è il caso di Bassanini, ma non è questo il punto: «Io l’ho comprato giù a basso, perché ho pensato alla vecchiaia, ma mi spiace vedere che certe persone fanno fatica». Con il bastone indica l’arcata monumentale. Aggiunge: «Non sono un ingegnere ma qui sotto lo spazio per un ascensore c’è, basterebbe metterlo».
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