La comitiva partita da L'Aquila. Il preside orgoglioso: "Nessuno è sceso dal pullman con la pedana ko, siamo commossi"
È stata la scelta matura e commovente di un gruppo di piccoli alunni abruzzesi, dell'istituto comprensivo di Trasacco, che hanno interrotto il tour per il centro storico della Capitale non appena hanno capito che, a causa di un guasto alla pedana disabili del loro pullman, il loro compagno non sarebbe potuto scendere con loro a visitare la città.
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L'inclusione si impara tra i banchi di scuola e a volte a insegnarla sono i bambini stessi. L'amicizia va oltre le barriere architettoniche: se una difficoltà diventa insormontabile per un amico disabile ci pensano gli altri a fargli squadra attorno e rendere più leggera una situazione che poteva provocare molta più delusione e sconforto. É così che una scolaresca di Trasacco ha affrontato l'imprevisto che ha impedito a un compagno disabile di fare un tour programmato a Roma.
La classe era partita dalla provincia dell'Aquila per visitare la Città Eterna. Una gita tanto attesa da un gruppo di alunni di 8 e 9 anni che li avrebbe portati prima a visitare la mostra di Van Gogh e poi a fare un giro per le strade di Roma, tra monumenti e luoghi simbolo. Ma qualcosa è andato storto nel tragitto da palazzo Bonaparte al centro storico. Al momento di scendere dal pullman la pedana per disabili non funzionava più.
Dopo diversi tentativi falliti di sistemare la pedana, ai compagni del piccolo è stato chiesto d'incamminarsi verso le vie del centro come prevedeva la tabella di marcia. A quel punto, è arrivato un segnale di solidarietà e di maturità non comuni per bimbi così piccoli. I bambini si sono rifiutati di scendere senza il loro amico e hanno rinunciato così alla gita tanto desiderata che prevedeva un rientro in giornata.
"I bambini hanno detto che senza il loro amico non sarebbero mai scesi. Hanno dato una lezione a tutti", ha spiegato il dirigente scolastico Piero Buzzelli al quotidiano il Centro. "Hanno provato per diverso tempo a riaggiustare la pedana, ma non c’è stato nulla da fare. Alla fine sono dovuti ripartire per rientrare a casa. Il comportamento dei bambini è stato esemplare, una testimonianza del vero significato dell’inclusione. Siamo tutti orgogliosi e commossi", ha concluso il preside.
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